“Viva la leva del…” e immediatamente affiorano i ricordi: la cena all’hotel Roma, il pranzo al Villa Rosa, la foto di gruppo sul sagrato della parrocchia, l’emozione del vestito nuovo fatto apposta dalla sarta per l’occasione. Le leve più giovani ricorderanno le serate nelle discoteche più alla moda, quelle più in là con gli anni avranno avuto altri ristoranti e tradizioni ma il denominatore comune è “fare festa”. L’usanza risale alla seconda metà dell’800, quando, con l’unità d’Italia, i giovani maschi erano obbligati a prestare servizio militare nel Regio Esercito; un rito di passaggio all’età adulta, una tappa obbligata che tutti i ragazzi attraversavano per entrare di diritto nella società civile. Dalla metà del 900 le cose sono cambiate e alla festa di leva hanno preso parte anche le fanciulle con grande soddisfazione per tutti. Che festa sarebbe senza le ragazze? E sono proprio loro che hanno portato nei festeggiamenti una ventata di spensieratezza, essendo spesso più scalmanate dei maschietti e solitamente meno introverse. La scelta del colore della bandiera, i disegni sui fazzoletti, il regalo per la madrina, sono tante le decisioni da prendere e i giovani iniziano a confrontarsi, a discutere, a fare delle scelte: anche così si comincia a crescere. E chi la leva non l’ha fatta? Peggio per loro, non c’è una seconda possibilità, è come quel treno che passa una volta sola nella vita. Vagoni carichi di risate, di bottiglie di buon vino da stappare per inventare nuovi brindisi, di aneddoti, scherzi, bei ricordi da metter via per gli anni futuri. Saranno il bagaglio a mano più prezioso, quello leggero, da portare nei pranzi di leva che ogni anno qualche coscritto si impegnerà ad organizzare. Riguardare le foto è un’emozione che si rinnova: il coscritto che piaceva a tutte, la più bella della leva, il più simpatico, la tavolata al ristorante dove tutti avevano alzato un po’ il gomito (allora si poteva bere senza mettere a repentaglio la patente), e quelli che non ci sono più. Fare la festa di leva vuol dire anche questo, ad ogni incontro ricordare nella messa e con un mazzo di fiori i coscritti che se ne sono andati troppo presto. Perché fare la leva vuol dire iniziare un percorso in comune, creare un legame, srotolare un filo lungo quanto la vita. Un filo magico a cui tutti, nonostante le distanze, i matrimoni, i figli, il lavoro, saranno sempre legati. Collezioni Mostre Turismo vi aspetta venerdì 22 settembre alle 18 al Salone polivalente in piazza IX Martiri per inaugurare un pezzo della vostra storia, di quella dei vostri genitori o dei vostri figli con tante foto, i fazzoletti e le bandiere delle leve per fare un tuffo nei ricordi, in una delle tradizioni più belle di Crescentino. La mostra sarà aperta fino alle 21,30 e si potrà ancora visitare venerdì 29 settembre dalle 16,30 alle 19,30 e dalle 21 alle 23; sabato 23 e 30 settembre e domenica 24 e 1 ottobre dalle 9 alle 12,30, dalle 15 alle 19 e dalle 21 alle 23.
Lorena Beccaro